"Scusa, non posso parlare più forte.
Non so quando riuscirai a sentirmi, me che ti parlo.
Ma riuscirai mai a sentirmi? Il mio nome è Hor.
Ti prego, accosta l'orecchio alla mia bocca, per quanto tu possa essere lontano, ancora adesso o sempre. Altrimenti non posso farmi capire da te.
E, anche se ti degnerai di esaudire la mia preghiera, resteranno tanti silenzi che dovrai riempire da solo. Ho bisogno della tua voce, quando la mia viene meno."
……

 

 

“In mezzo all’universo c’è un muro di cinta di impenetrabile gravità. Sopra la porta è scolpita la parola: ‘Eden’. Toccai le sbarre del cancello ed esse mi si sgretolarono fra le mani riducendosi in un mucchietto di ruggine e putridume. Entrai e mi vidi davanti una sterminata distesa di cenere e scorie, al cui centro si levava un gigantesco albero pietrificato che ghermiva con i suoi rami il cielo nero. E mentre ancora stavo lì a guardare, sentii muoversi qualcosa accanto a me, e da un buco nero nella terra strisciò fuori un essere come un enorme ragno. Potei solo notare che era terribilmente rinsecchito e terribilmente vecchio, e strascicava dietro di sé un paio di ali imponenti. Quell’essere arrancava verso di me gridando senza posa: ‘Tornate! Tornate, figli dell’uomo!’ E intanto si strappava manciate di piume e me le gettava contro. Io indietreggiai, allora prese a strillare e a ridere e urlò ancora: ‘Non c’è più nessuno all’infuori di me! Sono solo, solo, solo!’ Allora sono fuggito, non so come né dove, se per un’ora o per mille anni.”

Lo specchio nello specchio, Michael Ende

New Moon e comple.Bolle 🙂
Auguri pianista del mio cuore.

Lascia un commento