OmbradiSole è tornato a casa
 

 
Con le dita fra i manici delle buste di soia piene di fiocchi e nastri da mangiare, e piccole tavole scure da mordere nelle notti di piena luce… sta chiudendo il cancello col pollice rovinato dalla fame di baci e quasi entra senza guardare il vecchio muro coperto di verde da raddrizzare…
Quanti giorni sono passati dall'ultima volta che ha districato i rami dai labirinti aggrovigliati? Troppi, lo si vede dal suo sguardo compiaciuto… qualcuno o qualcosa aspetta solo lui per essere acconciato.
Entrando in casa sente lo stridio delle converse insabbiate sul parquet e un brivido dolce lo travolge: è a casa, ha le sue piccoline sotto lo stesso tetto e lo spazio nero in cui carezzarle…da solo…senza esser applaudito.
Avrebbe solo voglia di essere ascoltato, sentito…senza parlare.
Tirate su le tapparelle, apre le finestre, bisogna far respirare la pietra della parete che non suona, lungamente soffocata.
Ed esce…con un clic aziona l'innaffiatoio del prato di tante colazioni e sfiora con gli occhi i gerani da liberare di tutte le foglioline appassite per far posto a nuovi fiori…prima del sonno d'inverno. Anche la boungaville ha bisogno ancora del suo concime.
OmbradiSole…è tornato e si vede…
e li vede finalmente.
Scansando l'erogatore per non bagnarsi si avvicina al tappeto verde di rami intrecciati e s'inebria del candido di tantissime piccole infiorescenze partorite lontane da terra natia e sbocciate qui nella casa che lui ha voluto per loro…del vecchio muro restano solo spruzzi di grigio qui e la…ben presto tutto sarà in.fiore.
Assomigliano ad ali che resistono alla voglia di volare…si avvicina di più e perde la presa del piede sinistro, inciampa sul laccio sfilato per sentirsi dieci anni di meno e…col viso sfiora un fiore piccolissimo…
lo sente respirare…quell'odore di folle donna adesso è li nel suo giardino…
Non fa in tempo a pensarlo che un tintinnio di ali si libera dal tappeto e lo avvolge in un volo di candide farfalle…si staccano piano dal muro inverdito e f.rullano nella sua aria, bagnata adesso dall'erogatore anch'esso stupito dallo spettacolo di un semplice gelsomino in.fiorato.
Le mie Papalot ti aspettano per sussurrarti  Bentornato a casa 🙂

 

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